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lunedì 19 dicembre 2011

L'editoriale del 1° numero di LOVER

Questo l'editoriale a firma Fabrizio Corona apparso sul primo numero di Lover, dedicato - con grande lucidità e un pizzico di amarezza - alle dinamiche, spesso distorte della comunicazione sul web.



"A volte è faticoso fare sempre notizia. E' vero, essere dietro al teleobiettivo è molto meglio che esserne inquadrato. Ok, ok, la notorietà porta soldi, lavoro, amici e conoscenti. Facilita la vita. Ma ci sono momenti in cui non se ne può più di essere nel centro del mirino 24 ore su 24. Nel mio caso sembra un po' una sorta di contrappasso dantesco: nella mia vita “precedente” ero alla guida della più grande agenzia di paparazzi, ero io che coordinavo i fotografi, gli appostamenti, le esclusive. Ho paparazzato centinaia di personaggi, baci, tradimenti, cadute di stile, momenti din intimità. Oggi non riesco a muovermi senza un codazzo di fotografi in motorino, a piedi, in barca... A volte è noioso, a volte imbarazzante. Soprattutto quando tu sei sempre, in tutto e per tutto, quello cattivo, quello da sbattere in prima pagina sempre in negativo: a forza di farmi “disegnare così”, come direbbe Jessica Rabbit, ho persino il poco invidiabile record di avere dei veri e propri “fans club” al contrario su internet. Pensate che c'è persino un sito di sfigati che usa il mio nome per parlare quotidianamente male di me, per inventarsi sempre notizie stupide e assurde pur di farsi cliccare da chi capita sulla loro (brutta) home page in cerca di notizie su di me, ma poi, di notizie vere, non ne trova una. Contenti loro: io mi vergognerei di vivere la mia vita in funzione delle sfortune altrui. Se per mestiere devi campare parlando male di qualcun altro vuol dire che tu, in prima persona, vali veramente poco e nulla e che di te, al resto del mondo, non interessa proprio niente. E che se non tiri in mezzo Fabrizio Corona, nessuno ti considera neppure per quanto sei lungo. Patetico, no? Un'altra cosa che mi incuriosisce di internet è l’effetto coro: altro che Aida, altro che Verdi. In rete basta che uno scriva una cosa, giusta e sbagliata che sia, che tutti la riprendono in maniera completamente acritica. “Monti vuole fare una tassa sui cani come oggetti di lusso…” e giù petizioni, insulti, improperi contro il Governo ingiusto che se la prende con i randagi. C’è chi ha persino iniziato una raccolta di firme per abolire una legge che proprio non esisteva. Ai miei tempi si chiamavano Catene di Sant’Antonio...".

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