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mercoledì 3 agosto 2011

Amore per contratto


Mi tradisci? Costa tot. Se vuoi divorziare e pensi di portarmi via anche le mutande ti sbagli di grosso. In fondo i famigerati “prenup”, i contratti prematrimoniali ormai obbligatori per ogni star che si rispetti, da Hollywood a Bollywood, da Buckingham Palace alla corte di Montecarlo, si possono riassumere in poche righe. Vita dura, quindi, per le cacciatrici e i cacciatori di eredità, per chi pensa di fare il colpaccio catturando il ricco (o la ricca) babbione, portandolo all’altare, spupazzandolo un paio di notti e poi mollandolo. Sguinzagliando una torma di avvocati mannari pronti a mettere sotto assedio, attaccare e rosicchiare fino all’osso il patrimonio del vip credulone e innamorato di turno. Gli esempi? Si sprecano. Da Tiger Wood spolpato vivo dalla bella Erin, a Donald Trump, che dopo aver pianto lacrime amare con la cacciatrice di eredità per eccellenza Ivana, ha ora imparato la lezione. E ha fatto firmare alla terza moglie Melania, la modella 30enne con cui è recentemente convolato a giuste nozze, un contratto capestro che, in caso di separazione per colpa di lei, avrebbe come unica via d’uscita un rituale harakiri. E Tom Cruise? Michael Douglas? Nicole Kidman? Ecco in dieci pillole la storia dei contratti prematrimoniali più famosi degli ultimi anni 2011
anno di matrimoni reali, ma anche, di conseguenza, di contratti prematrimoniali multimilionari. L’ultimo “trapelato” dalle chiacchiere di corte è proprio quello del discussissimo matrimonio tra il Principe Alberto di Monaco e la bella nuotatrice Charlene Wittstock. Dalla la fuga di lei fermata in aeroporto a tre giorni dalla cerimonia, ai i test del Dna richiesti a lui per il riconoscimento della paternità di un figlio, il terzo, che il principato ha cercato in ogni modo di non far trapelare alla viglia delle nozze. E se si vocifera di un ritiro del passaporto di Charlene da parte degli agenti di sicurezza della famiglia reale, dall’altro, ancor più, preoccupano le notizie dal Sudafrica che vedrebbero i due neo sposi in luna di miele... in alberghi separati. Invece di alloggiare insieme nella suite da 4000 sterline a notte, prenotata all’Hotel Oyster Box di Umhjanga Rocks, con tanto di piscina privata, Charlene avrebbe alloggiato nell’hotel da sola, in una stanza meno suntuosa, mentre Alberto si trovava a ben 16 km di distanza, all’Hilton di Durban. Viene spontaneo chiedersi perché la bella neo sposa abbia accettato di arrivare all’altare e pronunciare il fatidico sì. La risposta sarebbe un rigidissimo contratto prematrimoniale, siglato dalla stessa ben prima di dare annuncio del lieto evento (se lieto si può definire per la tristissima sposa che è scoppiata in lacrime durante la cerimonia, lacrime forse non di commozione, ma di disperazione) che le impedisce di chiedere il divorzio prima di ver dato alla luce un erede legittimo al Principato. Poi ognuno ha la facoltà andare per la sua strada... Contratto da cui pare che Charlene abbia tentato di fuggire rimpatriando, non una, ma ben tre volte, sempre però riacciuffata dalla rete di sicurezza della famiglia reale monegasca. Sarà per questo che ora si vocifera già di una improbabile, quanto frettolosa, gravidanza?
 IL CREDITO DI KATE: 15 MILIONI DI DOLLARI Quando Tom Cruise urlava ai quattro venti il suo amore per Katie Holmes, quello che sicuramente non diceva erano i particolari del loro accordo matrimoniale che prevede, in caso di divorzio, la corresponsione alla giovane sposa di 3 milioni di dollari per ogni anno di unione. Oltre a un milione di dollari all’anno per ogni figlio. Precauzione necessaria per un attore che già due volte in passato aveva divorziato, prima con Mimi Rogers poi con la bella Nicole Kidman. Ora, dopo quasi cinque anni e due figli anni, Katie ha maturato un credito in caso di divorzio di oltre 15 milioni di dollari. Una bazzecola rispetto a quanto avrebbe diritto secondo la legge degli Stati Uniti se non avesse sottoscritto alcun contratto: alla moglie “non contrattualizzata” in caso di rottura del matrimonio va infatti la metà del patrimonio del marito. Che in questo caso ammonta a circa 250 milioni...
 L’INFERMIERA DI MICHAEL JACKSON Michael Jackson lasciò tutti a bocca aperta quando Jackson sposò l’infermiera nullatenente (e non certo troppo carina) Debbie Rowe, un bizzarro connubio del tutto inaspettato, che durò comunque tre anni e portò due bei bambini biondi, Prince Michael e Paris. I termini del contratto erano ugualmente bizzarri. La Rowe ha ottenuto da subito una somma “una tantum” di 10 milioni di dollari, ma ha dovuto accettare di vedere i suoi figli ogni 45 giorni, per otto ore, sotto il controllo di una tata. Ha anche dovuto accettare di non parlare alla stampa e di non scrivere libri su “Michael, i figli o la nostra vita insieme”.
 ABUSI E PROSTITUZIONE Alla fine i 4 milioni di dollari che il contratto prematrimoniale tra gli attori Denise Richards e Charlie Sheen prevedeva in caso di tradimento sembravano essersi persi nel caos generale di quello che è stato un divorzio da circo della celebrità. Nel corso di un disastroso divorzio, giocato sulle pagine dei giornali di gossip oltre che nelle aule dei tribunali, con reciproche accuse di tradimento, email dai forti contenuti sessuali pubblicate e mostrate in tv, prove sventolate davanti alle telecamere e, addirittura un ordine restrittivo, con l’accusa di abusi sessuali, prostituzione e gioco d’azzardo nei confronti di Sheen, il contratto prematrimoniale passò del tutto inosservato. Una querelle che si concluse con ben 25 milioni di risarcimento versati alla Richards.
100 MILIONI ALLA SIGNORA WOODS La maggior parte dei pre-nups sono concordati prima del matrimonio, quando “divorzio” è solo una parola sporca da pronunciare a bassa voce. Ma Tiger Woods è stato costretto a rinegoziare il suo accordo dopo il noto scandalo sessuale, nella speranza di riuscire a trattenere accanto a lui l’inviperita moglie Elin. Una cosa è scoprire che il proprio compagno ha un’amante, una cosa venire a sapere che è andato a letto con almeno cinquanta donne solo nell’ultimo anno. Prima del matrimonio, nel 2004, la coppia aveva firmato un accordo pre-nuziale di circa 20 milioni dollari complessivi da corrispondere in caso di divorzio dopo 10 anni di matrimonio. Dopo lo scandalo, Woods ha riaperto le trattative offrendo a Elin oltre 60 milioni per restare con lui per altri due anni. Ma nell’agosto scorso è arrivato il definitivo “game over”: alla modella svedese super tradita sono andati più di 100 milioni di dollari. Comunque una piccola somma da pagare quando sei il primo sportivo al mondo a superare 1 miliardo di guadagni all’anno.
 DIVORZIO E POLVERINA Situazione inversa per la coppia Keith Urban e Nicole Kidman dove è la moglie ad essere la star di famiglia. Qui è lei a dettare le condizioni anche vista la pesante dipendenza da droghe che, in passato, aveva portato più volte il futuro marito sull’orlo della bancarotta. Keith Urban si è infatti impegnato formalmente a combattere la sua dipendenza dalle droghe: l’accordo prematrimoniale prevede infatti che a lui non vada un soldo in caso di nuove storie con la polverina bianca. Se farà invece il bravo, in caso di divorzio, otterrà un assegno di mantenimento di circa 1 milione di dollari per ogni anno passato insieme alla bella Nicole. Nel contratto poi è già previsto l’affidamento dei figli della coppia: rigorosamente alla madre.
 SE IL MARITO è SESSODIPENDENTE Catherine Zeta-Jones aveva 31 anni quando si è sposata con Michael Douglas, che ne aveva 56, nel novembre del 2000. In seguito si è saputo che la coppia aveva firmato un accordo pre-nuziale che prevedeva una penale di 5 milioni di dollari se il marito sesso-dipendente l’avesse tradita. La stella del musical Chicago ha anche ottenuto una penale in caso di divorzio pari a 3,2 milioni di dollari ogni dodici mesi fino al quinto anno di matrimonio, successivamente ridotta a “soli” 1.6 milioni all’anno. Così all’ultimo conteggio, in caso di separazione, Catherine metterebbe le mani su almeno 16 milioni dollari.
 SPIELBERG LO SAPEVA BENE Quando il regista Steven Spielberg scelse di divorziare dalla moglie attrice Amy Irving per risposarsi con un’altra attrice, Kate Capshaw, diventata sua amante sul set di “Indiana Jones e il Tempio Maledetto”, ben sapeva che la sua scelta gli sarebbe costata ben 100 milioni di dollari. Tale era la clausola del loro accordo pre-matrimonio in caso di palese tradimento da parte del coniuge. E la cifra, che all’epoca (eravamo negli anni ‘80) fece scalpore, rese sicuramente più lieve il dolore provocato all’attrice dall’abbandono da parte del regista traditore.
 UN MILIONE PER OGNI ANNO Quello siglato nel 2009 tra Khloe Kardashian e il giocatore dei Los Angeles Lakers Lamar Odom rappresenta una nuova era per i contratti prematrimoniali. Tutto è deciso nei minimi particolari in un rigidissimo protocollo, compreso il fatto che prevede 5000 dollari per lo shopping mensile, 1000 di budget per prodotti di bellezza a settimana, altrettanti per la palestra, 500 per prodotti e integratori per il fitness, 500 settimanali per un personal trainer. In caso di divorzio? 1 milione di dollari per ogni anno di matrimonio. 5 nel caso di tradimento “conclamato”.
 IL COSTRUTTORE RIPULITO Il magnate della finanza americana Donald Trump è un grande esperto di accordi prenups, ed è la prova vivente di come si possa imparare dai propri errori. Donnie, come è affettuosamente chiamato dagli americani, è stato letteralmente ripulito dalla moglie numero uno, Ivana, che ha contestato in tribunale un accordo prenuziale probabilmente non troppo preciso visto che, alla fine, ha l’ex moglie ha ottenuto ben di più dei 20 milioni di dollari promessi. Un errore che Trump ha pensato bene di non ripetere con la moglie numero due, Marla Maples, che ha ottenuto “solo” cinque milioni e non un centesimo di più. Mettendo sull’avviso la numero tre, Melania Knauss, modella 30enne ben conscia di come un eventuale divorzio non sarebbe ora come ora un buon affare.
 LO STRANO CASO DI BROOKE E ANDRé La maledizione del contratto prenup sembrava aver pesantemente segnato le nozze del campione di tennis André Agassi e dell’attrice Brooke Shields. Dopo aver passato ben due anni a limare i dettagli della loro unione contrattuale, il loro matrimonio è poi finito in meno tempo di quanto è occorso ai loro avvocati per mettersi d’accordo. Bisogna chiedersi se valeva la pena di spendere centinaia di migliaia di euro e infiniti fastidi per un’unione che è durata un anno e 11 mesi? Tanto più che, in questo caso, l’accordo è stato di fatto dichiarato nullo visto che il matrimonio è stato anche annullato dalla Sacra Rota. Questo non ha impedito alle due star di tornare con grandi soddisfazioni alle rispettive attività e fonti di guadagno.




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