E' la seconda volta in meno di due anni che Vittorio Cecchi Gori viene accusato di bancarotta fraudolenta. Il precedente risale al 2008 quando il produttore cinematografico si fece 4 mesi di detenzione, un paio in cella e i rimanenti nella sua casa privata. In quel frangente era il buco da 24 milioni di euro della società di produzione cinematofica Safin a fargli rimediare la reclusione. Ora invece al centro delle indagini ci sono la Fin. Ma. Vi due controllate americane, la Gori Pictures e la Cecchi Gori Usa, il cui passivo ammonta a 600 miliardi di euro.
Nessun commento:
Posta un commento